10 anni di CTM e non è solo una Passeggiata
Modelli di trattamento residenziale integrato
del minore grave in Comunità Terapeutica:
esperienze e prospettive
Nel 2004, la D.G.R. 41 entrava nel merito delle condizioni organizzative che disciplinano la presa in carico residenziale dell’adolescente psicopatologico, in particolare per quanto riguarda le linee guida per le Comunità Tearpeutiche per Minori. In questa cornice si colloca, a partire dal 2007, il progetto CTM – La Passeggiata.
Per celebrare i suoi primi 10 anni di lavoro la Cooperativa “Mago di OZ”, in collaborazione con l’Associazione Tiarè, organizza due giornate di studio sulla base dell’esperienza maturata all’interno della CTM “La Passeggiata”. Per noi si tratta di un’importante occasione per condividere un pensiero sulle prassi e sui modelli d’intervento utilizzati nell’ambito del trattamento residenziale dell’adolescente psicopatologico.
Venerdì 18 maggio ci si dedicherà alla riflessione sul modello di trattamento, sulla complessità del progetto di cura, sulla centralità della rete dei Servizi come cornice di sostegno e tutela, con uno sguardo rivolto alla continuità della presa in carico.
Sabato 19 maggio verrà proposta una giornata di laboratori esperienziali, rivolti agli operatori, agli studenti ed a tutti coloro che sono curiosi di conoscere ed esplorare gli strumenti e le tecniche psicoeducative che caratterizzano la quotidianità di una Comunità Terapeutica.
10 anni di lavoro, oltre 70 pazienti ospitati, 30 operatori, 5 psichiatri, 3 NPI, 15 psicologi, 12 tirocinanti, 8 consulenti esterni, 10 volontari del servizio civile, circa 1000 ore di supervisione clinica e dinamica, più di 800 ore di formazione professionale all’equipe rappresentano non solo un traguardo, ma anche un trampolino per il futuro della nostra Comunità. Per questo desideriamo condividere le risorse e le criticità dell’esperienza maturata, attraverso il confronto e lo scambio con i colleghi a vario titolo implicati nella presa in carico del disagio adolescenziale, per non correre il rischio di isolarsi in prassi e modalità difensivamente autoreferenziali.